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Fallimento od opportunità?

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Oggi vi parlo dell’ultimo giorno di primaria di mio figlio Federico e di come ricentrarsi dopo un fallimento.

Il giovedì generalmente lavoro fino alle 17.00 ma giovedì 6 giugno 2019 era un giorno di straordinaria quotidianità. All’uscita di scuola, i nostri bambini avrebbero trovato non soltanto noi genitori ma anche striscioni, palloncini e coriandoli, una vera e propria festa per dei futuri remigini di scuola secondaria di primo grado.

Visto l’evento chiedo un permesso per uscire alle 15.30 e mi fiondo verso la scuola.

Ecco che arrivo, parcheggio e … trovo i neo diplomati nel salone della scuola che,  causa pioggia improvvisa avevano anticipato l’uscita, si erano sorpresi alla vista degli striscioni, ascoltato trombe e trombette, fatto volare il loro palloncino colorato e preso gli applausi di alunni, genitori e maestre di tutta la scuola… e io mi ero persa tutto questo.

In pochi minuti credo di aver provato gran parte delle emozioni nominabili; sorpresa, sconforto, incredulità, agitazione, tristezza ma soprattutto tanta rabbia, rabbia verso le mamme che mi sembrava ironizzassero dicendomi :” brava, tempismo perfetto”.

Rabbia verso mia mamma che mi aveva chiesto un passaggio per venire anche lei a questo evento irripetibile,

rabbia soprattutto verso me stessa, per aver calcolato male i tempi , per aver sottovalutato il traffico, per essermi persa nei miei 1000 pensieri invece che vivere il momento. Quella  rabbia che al rientro a casa avrei voluto sfogare in un pianto a dirotto e che invece non mi ha dato neanche quella consolazione.

Avevo fallito, nella mia mente avevo sbagliato tutto, e soprattutto mi ero focalizzata solo sulle mie intense emozioni apocalittiche invece che guardare mio figlio e con la dolcezza di una mamma “sana di mente ed equilibrata” abbracciarlo e condividere con lui la gioia di un traguardo raggiunto!

A volte se lasciamo la mente correre a briglia sciolte verso le emozioni più cupe quello che otteniamo è che gli eventi ci sovrastino anche quando per gravità non hanno nessun diritto di sconvolgerci così tanto e di primeggiare su eventi belli che scorrono silenziosi come ruscelli nel sottosuolo.

Vi confesso che recuperare il lume della ragione e ridimensionare quel fallimento non è stato un processo immediato, ho messo in campo molti strumenti di coaching, esercizi di respirazione per riportare la calma nel mio corpo, e farmi memoria ancora una volta che sotto il vestito non avevo indossato il costume di wonder woman.

Se anche a te capita di costruire mostri per rappresentare i tuoi fallimenti quotidiani prova a prenderti da parte per dieci minuti e a parlare con la tua mente facendo questo esercizi:

  • esercizio di coaching:
  • esercizio di respirazione
  • mi guardo allo specchio e descrivo cosa vedo.

Un saluto

Federica coach in progress!

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